mercoledì 23 agosto 2017

Mercurio Loi - Il piccolo palcoscenico

Mercurio Loi n°3
Il piccolo palcoscenico


Soggetto e Sceneggiatura: Alessandro Bilotta 

Disegni: Onofrio Catacchio 

Colori: Erika Bendazzoli 

Copertina: Manuele Fior 
 
La ricerca di nuovo maggiordomo, dopo la dipartita del povero Ercole, è un compito impegnativo per Mercurio Loi. La sua mente è così distratta da non riuscire a provare interesse per alcuna indagine e da far sopire il suo innato istinto di osservatore. Mercurio, nel contempo, viene contattato da Augustino, un burattinaio di Roma, che vuole realizzare il burattino perfetto basato sul suo aspetto e mettere in scena uno spettacolo di burattini con Loi come protagonista. Intanto, tra i tetti della capitale sguscia un lardo di rarità. Su commissione, questa nera figura, ha il compito di sottrarre a ciascuno dei tre facoltosi individuati dal suo committente un particolare oggetto. Come tutte queste vicende potranno incrociarsi? E' un mistero che solo Mercurio Loi, magari anche a sua insaputa, potrà risolvere.

Onestamente, l'impostazione data da Bilotta a questo albo non mi è piaciuta. E' uno di quegli albi in cui l'autore manifesta la sua superiorità nei confronti del lettore. Chi scrive sottolinea come solo lui sappia dove la storia voglia andare a parare e che chi legge debba solo subire gli eventi. L'alternanza, nella narrazione degli eventi, tra realtà e teatro dei burattini è sì intrigante, ma porta il lettore a distrarsi ed a porsi domande, che, peraltro, potrebbero rivelarsi inutili, sul perchè ed il percome il burattinaio possa sapere in tempo reale ciò che accade al protagonista. L'intreccio narrativo non mi ha mai coinvolto e questo mi ha stupito date le sempre positive esperienze avute con gli scritti del narratore romano. Particolarmente arguta e piacevole ho trovato la decriptazione dei nomi, Mercurio e Ottone, esposta da Augustino al momento di realizzare il burattino del professore.

I disegni ed i colori, sopratutto le pagine in tono di blu sul finale, sono sempre piacevoli, accurati e di grande effetto. La ricostruzione della vecchia Roma, le viste dai tetti, i vicoli e le locande, tutto coinvolge chi legge a vivere l'avventura di Mercurio ed Ottone.

Copertina accettabile, anche se non è tra le mie preferite.

Un albo che non mi ha convinto perchè pretende di sviare il lettore e che il lettore sia complice di questo trucco. Non ho trovato credibili molte situazioni, ma non per questo, tirate le somme, smetterei di consigliare questa serie. Bilotta ha tentato un esperimento. A me non è piaciuto. Pace e alla prossima.

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