mercoledì 25 novembre 2015

Gravity

Lo Space Shuttle Explorer ha portato la dottoressa Ryan Stone nello spazio per migliorare ed aggiornare il telescopio spaziale Hubble. Mentre lei e l'astronauta Matt Kowalsky sono impegnati in una passeggiata spaziale per la manutenzione, vengono avvertiti che un missile russo ha colpito un satellite per le comunicazioni i disuso e ha creato un'onda di detriti diretta verso di loro. E' imperativo rientrare nella nave spaziale e spostarsi dalla traiettoria dei resti tecnologici che li stanno per investire. Le procedure richiedono più tempo del previsto ed i due, unici sopravvissuti alla tempesta, saranno solo nello spazio e dovranno trovare un modo per tornare a casa.

Gravity. Finalmente.
Sono due anni che cerco di vedere questo film e non ci riesco. Finalmente sono riuscito ad inserire il raggio blu nel mio lettore di raggi blu ed a gustarmi i quasi novanta minuti con cui Alfonso Cuarón ha vinto il premio Oscar come miglior regista nel 2014.
Ed il film è grandioso, sia in se stesso che nella capacità mostrata da tutto i team nel ricrea un ambiente ostile come lo spazio infinito. Grazie agli effetti speciali, guidati da Tim Webber, che sono presenti per l'ottanta per cento della durata del film (in Avatar solo il sessanta per cento), viviamo un costante senso di claustrofobia. Abbiamo la sensazione di essere in quelle tutte, di indossare quei pochi centimetri di stoffa ad alta tecnologia che ci separano dal vuoto spaziale e da una morte certa. Tuta che, alla fine dei conti, è una delle poche cose reali che vediamo sullo schermo. Grande lavoro è stato fatto sulla visiera dei caschi, completamente in digitale, creata applicando più livelli trasparenti e gestendo i luci e riflessi con grande maestria. Oltre agli ambienti ricostruiti digitalmente, particolare menzione va a fuoco nella stazione spaziale: affascinante ed inquietante.
Grande supporto all'aspetto visivo del film viene dato dalla musica di Steve Price. La scelta degli strumenti e dei momenti di silenzio durante quei momenti in cui in un film terrestre verrebbero uditi rumori assordanti è così naturale da non essere, nemmeno, percepita. Geniale.
La storia scritta da Alfonso e suo figlio Jonas è quella di una rinascita (anzi una doppia rinascita, forse un'allitterazione troppo reiterata per un film così breve). Una donna moralmente distrutta che deve trovare dentro di se le energie per salvarsi da una fine certa, questa è la sintesi del film. Visivamente semplice ed eccessivamente esplicita, tecnicamente altamente difficoltosa, ma significativa la scena del feto e della rinascita (eccessivo richiamo a 2001: Odissea nello spazio?). Tanto esplicita e tendenzialmente ridondante, ma incisiva, l'unica scena girata sulla Terra.
Agli attori, sopratutto a Sandra Bullock, offrono una performance decisamente impegnativa. Di particolare rilievo la curata gestione del respiro dalle Bullock. Oltre alle espressioni facciali, alla recitazione delle battute, a tutto, si aggiunge come mezzo espressivo il suo respiro e le condense che forma sul casco della tuta spaziale. Un cast decisamente ridotto (scelto con fatica) decisamente azzeccato come chimica e dinamica.
Una storia di base semplice, sembra quasi un videogame, ma che riesce a riportare il genere fantascienza ad un livello di cui da decenni, gli appassionati, non riuscivano a godere. Probabilmente è anche merito di questo film, di questo regista e del suo team creativo, che Interstellar ha potuto godere di un buon successo commerciale (premiato dalla gente, ma non dai critici purtroppo).

In sintesi, Gravity, è un film riuscito ed appassionante. Vedetevelo.

Ed ora un piccolo sunto dei premi più importanti portati a casa dal film nel 2013 e nel 2014.

2014 - Premio Oscar Migliore regia a Alfonso Cuarón
Miglior fotografia a Emmanuel Lubezki
Miglior montaggio a Alfonso Cuarón e Mark Sanger
Migliori effetti speciali a Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould e Nikki Penny
Miglior sonoro a Skip Lievsay, Christopher Benstead, Niv Adiri e Chris Munro
Miglior montaggio sonoro a Glenn Freemantle
Miglior colonna sonora a Steven Price

2014 - Golden Globes Miglior regista a Alfonso Cuarón

2014 - Premio BAFTA Miglior film britannico
Miglior regista a Alfonso Cuarón
Miglior fotografia a Emmanuel Lubezki
Miglior sonoro a Glenn Freemantle, Skip Lievsay, Christopher Benstead, Niv Adiri e Chris Munro
Miglior colonna sonora a Steven Price
Miglior effetti speciali a Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould e Nikki Penny

2014 - Empire Awards Miglior film
Miglior regista a Alfonso Cuarón
Miglior attrice a Sandra Bullock

2014 - Satellite Awards Migliori effetti visivi
Miglior colonna sonora
Miglior suono

2014 - Saturn Award Miglior film di fantascienza
Miglior regia ad Alfonso Cuaròn
Miglior attrice a Sandra Bullock

2013 - Hollywood Film Festival Miglior attrice dell'anno a Sandra Bullock

2013 - Mostra internazionale d'arte cinematografica Future Film Festival Digital Award ad Alfonso Cuarón
Titolo originale Gravity 

Lingua originale inglese, groenlandese 
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Regno Unito 
Anno 2013 
Durata 90 min 
Genere fantascienza

Regia Alfonso Cuarón 

Soggetto Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón 
Sceneggiatura Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón 
Produttore Alfonso Cuarón, David Heyman 
Produttore esecutivo Stephen Jones, Nikki Penny, Gabriela Rodriguez, Christopher DeFaria 
Casa di produzione Warner Bros., Heyday Films, Esperanto Filmoj 
Distribuzione (Italia) Warner Bros. 
Fotografia Emmanuel Lubezki 
Montaggio Alfonso Cuarón, Mark Sanger 
Effetti speciali Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould, Nikki Penny 
Musiche Steven Price 
Scenografia Andy Nicholson 
Costumi Jany Temime 
Trucco Ann Fenton 
Sfondi Rosie Goodwin 

Interpreti e personaggi

Sandra Bullock: Dottoressa Ryan Stone
George Clooney: Matt Kowalsky

Doppiatori originali

Ed Harris: Controllo da Houston
Paul Sharma: Shariff
Amy Warren: Controllo Explorer
Basher Savage: Capitano della stazione spaziale
Orto Ignatiussen: Aningaaq
 
Doppiatori italiani

Anna Cesareni: Dottoressa Ryan Stone
Francesco Pannofino: Matt Kowalsky
Roberto Gammino: Shariff
Alessio Cigliano: Controllo da Houston
Rachele Paolelli: Controllo Explorer

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